Il titolo è O.P.E.N. e sta per Ogni persona è noi.
Acronimo vincente del progetto presentato dall’Assessorato Pari opportunità e Assessorato al welfare del Comune di Parma arrivato primo nella graduatoria regionale, davanti ad altri 45 progetti giunti da tutto il territorio regionale.
Il bando era destinato a progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere con cui la regione Emilia-Romagna ha finanziato la Legge per la parità e contro le discriminazioni di genere per l’anno 2018.
Temi portanti della proposta sono la prevenzione, la sensibilizzazione, l’educazione per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere puntando sul riconoscimento e il rispetto delle differenze, sul superamento degli stereotipi, per favorire una cultura positiva sui rapporti di genere e sulle loro rappresentazioni.
Sono molte le azioni da realizzare entro la fine del 2018 su due percorsi: l’educazione e sensibilizzazione di ragazzi e ragazze nei luoghi di aggregazione, come le scuole, gli oratori, le palestre, i centri giovani, senza dimenticare la formazione degli insegnanti, delle educatrici e degli educatori; la formazione degli operatori della rete CAS/SPRAR e gli operatori dei servizi a partire dall’evidenza che sono le donne straniere a essere esposte a maggiori vulnerabilità in quanto, oltre ai traumi derivati dalla violenza subita, non possono contare sull’aiuto di reti parentali e amicali che possano rappresentare un reale sostegno. Obiettivo finale sarà, anche, la creazione di un modello di intervento innovativo e sperimentale che, all’interno di sistemi di accoglienza prefettizi e ministeriali, sia finalizzato all’attuazione di una strategia volta a migliorare la presa in carico e la integrazione sociale di donne migranti vittime di violenza, anche con il coinvolgimento di associazioni già operanti sul territorio.
Capofila di questo progetto sarà il Comune di Parma che ha presentato la progettualità in collaborazione con altri enti (Comune di Fidenza capofila del distretto, Comune di Langhirano capofila del distretto sud-est, Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno, Asp Distretto di Fidenza, Ausl di Parma) e associazioni del territorio (Centro antiviolenza, Centro studi per la stagione dei movimenti, Maschile plurale, Giolli coop e Ciofs parma).
Il progetto oltre che sulla disseminazione del riconoscimento e del rispetto delle differenze di genere, agirà anche sulla prevenzione primaria partendo dal presupposto che informare, approfondire, riflettere sui temi della differenza di genere, del rispetto e della valorizzazione delle differenze sia la chiave per prevenire forme di discriminazione, esclusione, e di tutte le forme di violenza. Il progetto si svilupperà in ambito scolastico, sportivo, di aggregazione giovanile, culturale, multiculturale. I soggetti della rete collaboreranno in sinergia, portando la differenza di approcci e vissuti come punto di forza di un gruppo che si pone come riferimento, contenitore e promotore degli spunti e sollecitazioni che emergeranno lavorando con i/le destinatari/e del progetto.
Si prevede di lavorare in ambiti educativi e aggregativi anche diversi da quelli prettamente scolastici (oratori, centri giovani, società sportive), e di ampliare l’offerta educativa/formativa a territori montani o comunque più decentralizzati sul territorio dei Distretti coinvolti (il progetto ha valenza sovradistrettuale).
Inoltre, da una lettura del fenomeno, emerge con grande evidenza che sono le donne straniere ad essere esposte a maggiori vulnerabilità in quanto, oltre ai traumi derivati dalla violenza subita, non possono contare sull’aiuto di reti parentali e amicali che possano rappresentare un reale sostegno. A questo si aggiunga il recente fenomeno dell’arrivo, nell’ambito dei flussi migratori non programmati, di donne straniere, giunte sul territorio e, su invio della Prefettura, ospitate nei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) disseminati sul territorio provinciale che, nel loro percorso di vita e/o migratorio, hanno subito forme di violenza, discriminazione o altre pratiche lesive (mutilazioni genitali, matrimoni forzati/precoci).
A partire da agosto 2015 sono giunte sul territorio del parmense 257 donne migranti ospitate in 23 Centri dislocati sul territorio provinciale. La necessaria ospitalità in emergenza deve trovare gli strumenti per comprendere e gestire le tematiche inerenti la violenza e il trauma subito da queste donne nel percorso migratorio e, nel contempo, offrire occasioni e strumenti di comprensione del contesto sociale, di maturazione di una consapevolezza dei diritti delle donne, potendo contare su un supporto ed un accompagnamento all’accesso ai servizi e alle opportunità del territorio.