Il destino dell’umanità è strettamente legato alla varietà della vita sulla terra,
in grado non solo di fornire sostentamento e servizi alla nostra specie,
ma di garantire l’equilibrio della natura
e così di rallegrarci l’esistenza.
PERCHE’ QUESTA DATA
Il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993. La data è stata scelta per ricordare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica, avvenuta il 22 maggio 1992.
Il tema dell’edizione del 2019 è stato “La nostra biodiversità, il nostro cibo, la nostra salute” poiché, come ha detto il segretario generale dell’Onu António Guterres, “la qualità dell’acqua che beviamo, ciò che mangiamo e l’aria che respiriamo dipendono dal benessere della natura”.
Quello del 2020 è stato: “Le nostre soluzioni sono nella natura”.
Quest’anno la Giornata Internazionale della Biodiversità è dedicata al tema “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”. Lo scopo è di evidenziare l’importanza della biodiversità per tutte le persone del pianeta l’impatto che la mancanza di tutela della natura può avere sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana, le azioni che tutti noi possiamo e dobbiamo fare, ogni giorno dell’anno, per conservare, ripristinare e condividere equamente la natura e la miriade di benefici che fornisce agli esseri umani.
L’attuale sistema alimentare mondiale è sempre più danneggiato. Miliardi di persone non hanno accesso a un’alimentazione corretta. Circa un terzo di ciò che viene prodotto per il consumo umano diretto diviene rifiuto. Se si considera l’intero sistema alimentare lo spreco è di circa il 50% delle calorie prodotte. I modi in cui coltiviamo, trasformiamo, trasportiamo, consumiamo e sprechiamo cibo sono le principali cause dell’attuale allarmante perdita di biodiversità, contribuendo anche al cambiamento climatico.
Dobbiamo agire rapidamente per invertire queste tendenze e promuovere il “cambiamento trasformativo”. Le soluzioni esistono come pure le politiche. Arrestando le pratiche dannose per l’ambiente, diversificando i nostri sistemi alimentari e promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibili, migliorando le diete e la salute riproduttiva, possiamo migliorare anche la salute globale, aumentare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.
MA COS’E’ VERAMENTE LA BIODIVERSITA’ ?
Dici biodiversità e pensi ad una foresta lussureggiante, popolata da una miriade di specie animali e vegetali, certo, ma non solo, la vita grazie alla sua cieca determinazione riesce a sbocciare in un’infinità di ambienti, con risultati sorprendenti. Deserti, vulcani, montagne coperte da ghiacci perenni, anche gli ecosistemi più estremi e inospitali possono ospitare animali e piante che si sono adattati in nome della sopravvivenza.
BIODIVERSITA’: UN MONDO ANCORA IN GRAN PARTE DA SCOPRIRE
La nostra conoscenza del regno animale e vegetale è estremamente parziale, ad oggi sono state descritte oltre un milione e 700mila specie, ma gli scienziati ipotizzano che ne possano esistere oltre dodici milioni. La vera grande frontiera ancora inesplorata è il mare. Gli oceani coprono circa due terzi della superficie terrestre, abbiamo esplorato solo il 5 per cento di essi. Là sotto si celano creature inimmaginabili, mostruose e meravigliose, in un mondo alieno, buio e freddo e, soprattutto, senza l’uomo. Eppure la nostra conoscenza delle altre specie con cui condividiamo il pianeta rischia di rimanere frammentaria, entro la fine del secolo il 50 per cento delle specie viventi rischia infatti di scomparire proprio a causa del nostro impatto.
I RISCHI CHE SI CORRONO OGGI
Non tutti sanno che ben la metà della specie potrebbe estinguersi entro la fine di questo secolo …
Già nel libro UOMINI E ANIMALI. UNA RELAZIONE DA SVELARE [a cura di M. Corsini e L. Mazzoni Benoni, ed. Il Segno dei Gabrielli 2013] diversi studiosi hanno messo in luce quanto le relazioni fra la specie umana e le altre specie animali vadano riconsiderate, sotto 0gni punto di vista: biologico, sanitario, sociale, culturale, spirituale.
Successivamente, nel libro L’ERRORE ANTROPOCENTRICO [a cura di M. Corsini e B. Fedi, ed. Mimesis 2018], al quale hanno concorso studiosi di diverse discipline.
La questione dei rischi di estinzione di massa che oggi corriamo [e vale per le specie biologiche, animali e vegetali, ma anche per le etnie umane, con le loro rispettive lingue e culture] e quindi l’urgenza di concorrere tutti alla difesa della biodiversità.
ANCHE CONSUMANDO, VIVENDO E MANGIANDO POSSIAMO ORIENTARE LE DIREZIONI DEL FUTURO !
Ci sono molte cose che ognuno di noi può fare per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità, fondamento per il nostro cibo e la nostra salute e per il benessere di tutti.?
Ebbene sì: non solo manifestando o mobilitandoci sul piano politico possiamo agire in difesa dell’ambiente; lo possiamo fare anche:
- Nelle nostre scelte di consumatori: adottiamo modalità di “consumo consapevole” in grado di tener conto degli effetti di ogni nostra scelta; ridurre gli imballaggi alimentari utilizzando sacchetti riutilizzabili o contenitori di vetro riutilizzabili; evitare plastiche monouso (cannucce di plastica, tazze per il caffè, posate di plastica, contenitori o bottiglie di plastica per l’acqua, ecc.)
- Nel nostro stile di vita: assumiamo anzitutto una “indipendenza critica” rispetto alle informazioni (pubblicità e marketing, social media, tv e stampa, propaganda politica); sostenere il COMMERCIO EQUO E SOLIDALE; promuovere la biodiversità locale e indigena (razze e varietà) per cibo e nutrizione; fare acquisti che abbattano i trasporti di merci e riducano le emissioni.
- Nel nostro regime alimentare: compiamo finalmente scelte decisive in difesa della vita animale, a favore delle produzioni biologiche, e ancora: ridurre il consumo di carne, acquistare e mangiare alimenti stagionali, acquistare cibi locali, ridurre lo spreco di cibo, compostare gli avanzi di cibo.
Luciano Mazzoni Benoni