Si è celebrata a Parma, come in tutta Italia, questa che prima ancora di essere una ricorrenza si rivela come una occasione per rilanciare, su basi corrette e condivise, un dialogo che ha tardato secoli prima di sbocciare tra questi due ‘mondi’. Già, perchè di due veri e propri mondi si tratta, come ha puntualizzato introducendo i lavori il prof. Luciano Mazzoni Benoni (chiamato dal Consiglio delle Chiese cristiane e dal Centro di cultura islamico a fungere da moderatore della serata): sia l’universo pan-cristiano che l’universo islamico costituiscono a livello planetario dei sistemi assai variegati ed articolati (in confessioni, culture, filoni e scuole di pensiero, tradizioni) che rischiano di ignorarsi a vicenda; mentre le esperienze consolidate di collaborazione e di convivenza pacifica (storicamente registratesi in vari Paesi: dalla Spagna alla Siria, passando per l’Indonesia ed il Marocco) dimostrano la fecondità e le potenzialità insite in questo incontro fra cristiani e musulmani.
E non è secondario che a questo appuntamento i cristiani giungano insieme, grazie a quel movimento ecumenico che ha consentito di superare barriere e contrasti in passato così negativi.
Il tema di questa 16.ma edizione era incentrato sul ruolo delle donne nel dialogo interculturale ed interreligioso: tema quanto mai determinante oggi.
Sia per l’approdo ormai condiviso della necessità che prima ancora che sul piano religioso il confronto si sviluppi su quello culturale: facendo dell’intercultura una dimensione irrinunciabile dell’educazione e dell’ordinamento civile, in Europa e nel mondo intero.
Sia per la funzione, sempre più delicata e talvolta decisiva, della donna: nelle relazioni sociali e familiari come in quelle religiose ed istituzionali.
A Parma le relatrici sono state così due donne: Noemi Falla, pastora della Chiesa evangelica metodista, e Mounia El Fasi, dell’Associazione ‘Donne di qua donne di là’; la prima ha proposto la figura biblica di Ruth come paradigma attuale di donna in grado di oltrepassare i pregiudizi provocati dalle barriere etniche e confessionali; mentre la seconda ha descritto, attraverso la propria testimonianza di donna moglie e madre marocchina immigrata in Italia, le modalità con le quali operare per l’incontro dell’altro evitando paure, tensioni e incomprensioni.
La serata è stata arricchita da altri interventi (tra i quali: Rebecca Kraiem dell’Associazione musulmani per il dialogo, Marion Gaida vice presidente della Consulta dei Popoli e Consigliere Comunale aggiunto, Sandro Campanini Consigliere comunale PD) per concludersi con un simpatico e caloroso convivio fraterno a base di specialità della cucina araba.