L’evento è stato organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale di ispirazione bahá’í “Gianni Ballerio” , referenti per la Città di Parma Maria Augusta Favali e Silvana Schivazappa e da “Religions for Peace” con la partecipazione e presentazione del suo presidente europeo Dr. Luigi De Salvia e la straordinaria partecipazione della Senatrice Albertina Soliani impegnata per la difesa dei diritti umani in Birmania. L’esibizione in trio acustico composto da Elisabetta Sbrolla alla chitarra acustica e voce, e dai poliedrici Simone di Cataldi pianista Jazz e Giovanni Masia alla batteria ha donato un’esperienza originale e di alto livello di armonia e contenuti di vita in una varietà di stili ed inter – play.
Ragazzi provenienti da mondi musicali diversi ma con la voglia di sperimentare e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, hanno una grande sensibilità ed esperienza nella musica di gruppo e nei diversi generi, e dunque sono portati all’ascolto e a mettere del “proprio” nell’esecuzione dei brani improvvisando e attingendo dal proprio bagaglio personale per dare ad ogni composizione un aspetto fresco e originale, facendo emergere i talenti e l’identità di ciascuno.
“Autonomia nella relazione” … “Un’esperienza ricca e nuova” queste alcune delle considerazioni dei partecipanti al concerto.
La vita bella, la vita profonda. L’amore che dà e riceve, che libera e fa vivere, non quel malinteso sentimento di tante canzonette che rammarica e ferisce. La vita fatta di segni, quelli buoni, generosi e gioiosi del cuore, che sanno lenire e guarire i segni che dentro ci graffiano. Sopra tutto, la carità verso se stessi e gli altri, a partire dai bambini dei posti più dimenticati del mondo. Un tuffo nel Bene è “Impronte”, il primo disco di Elisabetta Sbrolla, giovane e originale cantautrice romana. Un lavoro musicale che esprime il frutto di una ricca, benché giovane, esperienza di vita alla ricerca del meglio per sé e per gli altri. Attraverso gli 8 brani di cui 3 inediti proposti nella splendida cornice dell’Auditorium “Parma Lirica” e precedentemente all’Auditorium “Toscanini” per i bambini e ragazzi della scuola elementare, la 32enne tira fuori la grinta che ha riscoperto nella sua esperienza di missionaria laica nelle missioni di Italia Solidale nella travagliata Karamoja, in Uganda, tra i luoghi più martoriati del continente nero, dove è andata a fare missione per la prima volta a soli 21 anni in mezzo alle famiglie e ai bambini adottati a distanza.
Italia Solidale – Mondo Solidale è l’associazione fondata da Padre Angelo Benolli O.M.V. e sostiene lo sviluppo di vita dall’inconscio alla missione di più di 2 milioni di persone tra India, Africa, Sud America e Italia perché tutti i bambini del mondo si salvino dalla morte dello spirito e del corpo attraverso veri, continui e intensi scambi di vita. Una proposta Culturale e missionaria anche per tutti gli italiani, che affonda le proprie radici nella grande esperienza scientifica, antropologica e religiosa del suo fondatore.
“Ho la grazia di potermi impegnare per salvare i bambini e grazie a questo concreto impegno ho sempre più sentito le mie potenzialità, l’amore nel creare, nell’esprimere le mie energie a servizio della vita. Il bene sta proprio nello staccarsi da se stessi, nel non fermarsi alle difficoltà o alle negatività ma lottare, non accettare il negativo, la passività, l’indifferenza, la morte dell’anima e rinascere amando. Non si capisce con la testa, ma è completamente vitale!”.
Elisabetta Sbrolla da sempre canta e suona ed ora, con queste sue canzoni sta portando un modo speciale di fare musica, come espressione e condivisione delle cose che contano davvero, anche nell’impegno e nell’espressione artistica. “Vorrei semplicemente testimoniare l’esperienza unica e nuova che tutti possiamo fare e che ciascuno di noi desidera nel profondo – spiega la cantautrice missionaria -, ed è l’esperienza di trovare noi stessi, vedere e rispettare le energie di vita che abbiamo dentro, ritrovare e “darci” relazioni vere e di qualità come la nostra anima vuole, nella coppia, nella famiglia e con gli amici. E ancora: ritrovare l’indipendenza della nostra espressione in lavori creativi e di servizio e un’autentica fede che sia di vero aiuto alla vita, fuori dalle tradizioni, dalle leggi, dalle ripetizioni, che non resti esteriore ma cambi e risolva il negativo in positivo”.