Nell’ambito delle iniziative in coincidenza con la data del 4 ottobre (festa di san Francesco d’Assisi, riconosciuto in tutto il mondo come uomo di dialogo: così da conseguire l’unanime accordo quale data per la GIORNATA DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO a Parma), è stata promossa dalla Associazione OLTRE IL PONTE -congiuntamente al FORUM INTERRELIGIOSO DI PARMA– un viaggio di studio a Bertinoro (provincia di Forlì-Cesena). In quel borgo medievale, da secoli luogo di passaggio e di incontri tra lingue e culture diverse, è stato realizzato negli spazi incantevoli del castello l’unico MUSEO INTERRELIGIOSO d’Italia: dedicato alle fedi monoteiste, ispirate al patriarca Abramo.
Dunque in qualche modo anche un pellegrinaggio, che ha seguito l’itinerario proposto dal Museo, secondo la matrice biblica: con una varietà di stimoli e di fonti, arricchite da opere d’arte e da un allestimento assai accurato e suggestivo, ideato in chiave didattica per le scuole.
La visita è stata condotta dal direttore del Museo, dr. Enrico Bertoni ed ha ottenuto il patrocinio di RELIGIONS FOR PEACE-Italia, rappresentata in prima persona dal presidente dr. Luigi De Salvia. Tra i partecipanti, appartenenti a diverse fasce di età, figuravano persone di diverse confessioni (cristiani, musulmani di diverse appartenenze, baha’ì) ed impegnate in diverse associazioni (SAE-segretariato attività ecumeniche, Movimento dei Focolari, Amicizia ebraico-cristiana, Circolo Il Borgo, Gruppo di preghiera e meditazione Arcangelo Raffaele), oltre ad alcuni docenti di religione. A conclusione della visita ha avuto luogo un confronto nella sala meeting, in occasione del quale è stato presentato in anteprima il Calendario 2019 di RfP, dedicato proprio al tema delle differenze.
La giornata è stata arricchita, a completamento di una visita molto densa di contenuti e da tutti apprezzata, dalla esibizione del Gruppo di danza SELAH di Parma. Si è trattato di una bella pausa dedicata alla espressione corporea: essa, non ha solo costituito il momento di maggior dinamismo e di ricarica energetica della giornata; ma ha anche colmato una lacuna, che corrisponde ad un bisogno intimo sempre latente anche se non manifesto: quello del rito. Così la danza (spaziando fra le danze ebraiche e quelle etniche attraverso un viaggio tra le culture ed i continenti: da Israele alla Grecia ed alla Spagna fino all’America Latina) ha colmato quel vuoto (il programma del giorno non contemplava infatti un momento cultuale), mettendo insieme musiche di raccoglimento espressive di un sentimento di preghiera con musiche di svago emananti invece lo stato d’animo della gioia; un’associazione eccezionalmente forte e molto efficace nei suoi riflessi sullo stato d’animo umano, che ne ha sicuramente beneficiato, generando un senso di serenità e di pace, di gioia e di entusiasmo.
di Luciano Mazzoni Benoni