di Gaia Lauria
“Migranti, la sfida dell’incontro”: una mostra destinata a provocare reazioni, a dividere e a far riflettere. Perché tanti sono i pregiudizi e a volte distorte le percezioni, spesso influenzate negativamente dai social media.
La conferenza di ieri a Fidenza con il curatore della mostra Giorgio Paolucci ha il merito di fissare alcuni punti fermi e di fornire dati aggiornati e veri sul fenomeno migratorio che vede l’Europa protagonista e l’Italia in prima linea.
In primo luogo le ragioni dei viaggi della speranza, che vedono in pole position guerre, dittature, discriminazioni etniche e religiose: sono 35 i conflitti in atto registrati dall’ONU nel 2016, la metà dei quali in Africa. Seguono disuguaglianze economiche, accesso al cibo e motivi ambientali. Tutte insieme, queste ragioni hanno provocato in questi anni un movimento migratorio che riguarda il 3,3% della popolazione mondiale: 244 milioni di migranti su 7,4 miliardi di persone.
L’86% di questi si ferma nei Paesi vicini a quelli di partenza, mentre il 10% degli emigranti arriva in Europa: nel 2016 sono stati 181mila gli arrivi in Italia, 361mila in totale in Europa, 25mila i minori.
Sono i fortunati. Molti loro compagni non ce l’hanno fatta: 5.079 i morti in mare ufficialmente registrati. Il dato, ovviamente, non tiene conto di coloro di cui non si ha traccia, né di quanti sono morti nel lungo cammino verso la sponda di partenza.
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La situazione attuale in Italia.
Su una popolazione di 60 milioni e 665mila residenti gli stranieri sono 5 milioni e 26mila. Di questi, il 22% arriva dalla Romania, il 10,1 dall’Albania e il 9,2 dal Marocco. Sono 72mila i nuovi nati da genitori stranieri nel 2015 e 178mila le nuove cittadinanze registrate in quell’anno.
La Lombardia si conferma la regione preferita dagli immigrati (23% sul totale delle presenze in Italia), seguita da Lazio (12%) ed Emilia Romagna (10,7%).
Se guardiamo alle fedi religiose professate, notiamo che 2 milioni e 800mila sono cristiani e 1 milione e 400mila musulmani.
Dati che sfatano alcune delle più diffuse percezioni errate sul tema: i migranti sarebbero il 30% della popolazione totale in Italia (in realtà, meno del 10%), i musulmani il 20% (appena il 4%).
La Mostra.
Circa 70 le città che hanno ospitato o ospiteranno la mostra “Migranti, la sfida dell’incontro” fino a giugno.
Giorgio Paolucci, editorialista di Avvenire e curatore della mostra, ce ne parla, soddisfatto, e ci da un’anticipazione in esclusiva.
“Volevamo provocare domande, dibattiti, non suggerire risposte. E così è stato. Il valore educativo della mostra è stato riconosciuto: abbiamo avuto migliaia di studenti e riscontri positivi da molti dirigenti scolastici. E, soprattutto, abbiamo indotto a guardare il tema sotto il profilo umano. Crediamo che questa sia la chiave per attraversare il muro di diffidenza.”
Prossimo progetto?
“Una mostra sulle nuove generazioni di italiani in programma per il prossimo Meeting di Rimini.”