Si celebrata oggi la XXIII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dal Libera e da Avviso Pubblico,perché il ricordo e la commemorazione di tutte le vittime della criminalità organizzata possano unirsi nel quotidiano impegno civile: in Emilia Romagna quest’anno è stata scelta Parma come centro della manifestazione regionale.
Il programma della giornata, che è stata preceduta da numerose iniziative a Parma e provincia, comprese quelle del programma “Cento Passi”, ha preso avvio da piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa, con il ritrovo di tutti i partecipanti, per proseguire con la formazione,all’interno del Parco Ducale, del corteo, che ha visto la delegazione dei familiari delle vittime in testa e i gonfaloni dei Comuni sul ponte Verdi.
Il percorso effettuato ha compreso viale Mariotti, Toschi, ponte di Mezzo, via Bixio, via Benassi, piazzale Rondani con sosta la Monumento delle Barricate, ponte Caprazucca, viale Toscanini, strada Mazzini, via Garibaldi, piazzale della Pace, con sosta al monumento del Partigiano, via Cavour, piazza Garibaldi.
Dopo l’arrivo del corteo in piazza Garibaldi si sono svolti i saluti istituzionali, introdotti da Emilia Bennardo, referente Libera Parma, e conclusi da Antonella Micele (coordinatrice regionale di Avviso Pubblico).
“Questo primo giorno di primavera in cui ricordiamo le vittime innocenti delle mafie – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti – deve rappresentare una nuova rifioritura del nostro senso di appartenenza allo Stato e alla comunità, attraverso la “semina” di una nuova politica e di un rinnovato impegno delle istituzioni nel contrastare le infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale che veda come terrenoprivilegiato le giovani generazioni, perché il futuro ce ne possa far raccogliere i frutti”.
“L’amara riflessione che voglio condividere oggi – ha sottolineatoFilippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma – è che il dibattito pubblico sulle mafie è in decrescita: noi dobbiamo invece perseguire l’obiettivo contrario e rendere prioritario del nostro quotidiano lavoro di amministratori rialzare la bandiera anti-mafia”.
“I codici e le leggi – ha sottolineato Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità della Regione Emilia-Romagna – non sono sufficienti senza una offensiva di carattere culturale, che rappresenta lo strumento più efficace nella lotta a quella che don Ciotti definisce “la mafiosità dei comportamenti”: solo attraverso di essa potrà realizzarsi una idea nuova di comunità fondata sulla rettitudine morale e sull’onestà”.
Dopo la testimonianza di Margherita Asta, familiare di vittime di mafia, si è proceduto alla lettura dei nomi delle vittime e con la diretta streaming del discorso di Luigi Ciotti da Foggia.
La mattinata si è conclusa con l’incontro, nella sala di Rappresentanza del Comune di Parma, tra i famigliari delle vittime e il sindaco Federico Pizzarotti, alla presenza dei rappresentanti di Libera ed Avviso Pubblico.