Pressochè in ogni continente sussistono tuttora discriminazioni, più o meno accentuate, a carico di minoranze etniche. Vogliamo segnalare con piacere quanto accaduto a Santiago del Cile.
In una cerimonia solenne, al Palazzo de la Moneda (che molti di noi ricorderanno per la tragica fine della democrazia cilena e l’assassinio del presidente Salvador Allende), la presidente Michelle Bachelet ha voluto chiudere le ferite de passato con la principale comunità indigena cilena, con parole impegnative.
«Desidero chiedere solennemente e umilmente perdono al popolo mapuche per gli errori e gli orrori commessi o tollerati dallo Stato».
I mapuche: circa 600mila persone, concentrate nell’estremo sud del Paese, nelle regioni di Araucanía e Bío Bío. Il riconoscimento dello colpe passate è stata la premessa necessaria per la successiva presentazione del “Plan Araucanía”, un programma speciale di integrazione dei nativi. ll piano prevede compensazioni per le vittime di violenza, investimenti in infrastrutture e una commissione per analizzare il problema della terra, la creazione di un ministero dei Popoli indigeni. Ma soprattutto è il principio di un «dialogo che non dovrà più interrompersi», ha sottolineato Bachelet. Poi, citando il poeta mapuche Elicura Chihuailaf, ha concluso: “Resta molto di cui parlare”. Tanti dei punti del piano richiamano questioni che erano emerse nel corso dei lavori della Commissione per l’Araucanía, presieduta lo scorso anno dal vescovo di Temuco, monsignor Héctor Vargas. Era stato proprio quest’ultimo, a gennaio, a presentare al governo le conclusioni degli esperti. «Il gesto della Moneda è un passo avanti – ha detto monsignor Vargas -. Anche se la parte più importante del piano sarà il processo che quest’ultimo innescherà».
In questo caso, la presentazione del piano è avvenuta pochi giorni dopo l’annuncio del viaggio in Cile di papa Francesco che ha in programma di recarsi anche a Temuco: a conferma che -al di là delle fedi e delle credenze (laiche o religiose) ciò che conta di più sono le testimonianze virtuose. Notizie come questa sono introvabili sui giornali: in Italia ne ha dato notizia il quotidiano Avvenire, per il coinvolgimento diretto della Chiesa cattolica. Dopo questo bel gesto,si attendono nuovi atti analoghi, mentre ne registriamo invece tantissimi in direzione opposta, come negli USA, dove il presidente Trump ha al contrario cancellato l’atto del suo predecessore Obama, a tutela dei territori dei nativi Lakota, con la sospensione della costruzione di un nuovo mega oleodotto petrolifero.