Il 15 marzo 2011, esattamente dieci anni fa iniziò la guerra in Siria, anche se la guerra – quella che sarebbe venuta poi, e che si sarebbe trasformata in tante guerre – non cominciò davvero quel giorno.
La tragedia del popolo siriano cominciò il 15 marzo, quando alcuni governi, magnati della finanza e organizzazioni internazionali tentarono di mettere in scena una “ primavera araba”. Questa fallì quasi sul nascere, e non contenti, gli stessi “organizzatori” iniziarono ad armare frange di ribelli provocando la ancora oggi “ guerra civile”, i rivoltosi non sono altro che gruppi di mercenari pagati per combattere sotto le diverse sigle che in questi 10 anni si sono susseguite: Isis, Al Nusra, Al Qaeda, Free Scham Army, Fronte di Liberazione ecc.
Di recente il ministro degli esteri del Qatar ha dichiarato di aver finanziato questi mercenari per la “modica cifra di 130 miliardi di dollari”.
Gli Stati Uniti hanno affermato di aver speso 1 miliardo di dollari per l’opposizione al governo siriano.
Il 15 marzo 2011 la Siria era un paese “intero”: non era occupato da soldati stranieri, non aveva pezzi di territorio controllati da gruppi mercenari e nessuno parlava di ISIS, gruppo che allora non era ancora nato. Non aveva metà dalla sua popolazione sfollata e non aveva l’economia completamente a pezzi.
Dopo 10 anni di conflitti, di quel paese è rimasto molto poco: sono rimasti i perché di questa assurda guerra, voluta da chi, ma soprattutto il perdurare giova soltanto a chi ancora oggi occupa quei territori rubando e continuando a distruggere quel poco che è rimasto.
Durante la guerra sono morte 500.000 persone , 5.500.000 sono sfollati nei paesi vicini, 6.000.000 vagano da un villaggio all’altro e circa 1.000.000 sono emigrati, per lo più giovani.
Oggi vi è una grande sofferenza per la mancanza di beni di primaria necessità, mancano ospedali, farmaci, medici, scuole, fabbriche ma soprattutto cibo. La miseria provoca la fame. Il 90% della popolazione vive in assoluta povertà. Solo nell’ultimo anno, il prezzo medio dei generi alimentari è aumentato del 230%.
Oltre mezzo milione di bambini sotto i 5 anni soffrono di ritardi nello sviluppo a causa della malnutrizione cronica.
E noi occidentali miopi , ciechi e ipocriti, continuiamo ad infliggere sanzioni alla Siria pur sapendo che a pagarne le conseguenze è la popolazione; però ogni anno vengono stanziati denari alle ONLUS per aiutare il popolo siriano. Se questa non è ipocrisia ditemi voi cos’è! La grande preoccupazione di tutti noi dovrebbe essere rivolta ai tanti bambini che sono rimasti orfani , alle tante donne che sono rimaste vedove, che vivono nei campi profughi oppure che vagano per le città senza fissa dimora, che ricevono quel poco dalle organizzazioni No-Profit, ma anche dalle parrocchie .
Un ruolo importante, fin dalle origini, lo ha svolto il Cristianesimo, i pochi cristiani che sono rimasti sono molto attivi nell’aiuto verso i bisognosi, durante questi anni di guerre, hanno organizzato mense per distribuire cibo caldo a tutti, grande merito a loro che hanno pensato all’essere umano e non al credo di appartenenza.
La popolazione oggi non solo è distrutta, è sfiduciata, non vedono vie di uscita, tutti i giorni in certe zone continuano i conflitti, Israele tutti i giorni effettua incursioni sulla città di Damasco, la Turchia continua a bombardare il nord dove ancora vi è qualche resistenza curda ovviamente con il placet USA:
Quale strategia mettere in campo per dichiarare la fine di queste sofferenze? Tutto è nelle mani dei signori delle guerre oppure possiamo fare qualcosa anche noi? Tutti i politici se ne lavano le mani, è una questione troppo spinosa, ma se potessimo fare qualcosa a livello Europeo per alleggerire le famose sanzioni inflitte, il popolo inizierebbe a respirare.
Ora è necessario un intervento serio dell’ONU per mettere fine a questa guerra, un intervento internazionale con l’aiuto di Papa Francesco.
E’ notizia di qualche giorno fa che la signora Asma Assad è indagata dalla Polizia Britannica in quanto cittadina inglese di nascita, per crimini di guerra e genocidi di massa. Ma vi pare possibile che questa donna così fragile e malata di cancro abbia potuto commettere ciò di cui è accusata? So invece per diretti contatti con alcune organizzazioni Onlus sul territorio che la signora aiuta molto le donne e i bambini in difficoltà, opere di beneficienza quasi quotidiane.
Non voglio entrare nelle dinamiche politiche, ma vi sembra che questa notizia apparsa su tutti i giornali in questo momento vada nella direzione giusta per trovare una via d’uscita al conflitto ancora presente?
Un credente di qualsiasi confessione religiosa non perde la speranza e prega Dio, ma la situazione in Siria è veramente disperata, iniziano i suicidi di padri che non riescono a portare il cibo a casa per i propri figli.
A grande voce diciamo BASTA . Questa guerra ,come tutte le altre devono finire.
Gabriella Biacchi