di Ursula Zambelli
L’Arte Postale o Mail Art è una pratica artistica d’avanguardia che consiste nell’inviare per posta a uno o a più destinatari cartoline, buste, e simili, rielaborate artisticamente. La Mail Art è, contemporaneamente, il messaggio spedito e il mezzo attraverso cui è spedito. E’ considerata arte solo dopo la sua spedizione. Un presupposto della Mail art è che “i mittenti ricevono”, nel senso che non ci si deve aspettare di ricevere Mail Art senza partecipare attivamente al movimento.
I materiali più comunemente utilizzati per la Mail Art includono cartoline, carta, collage composti da oggetti di uso comune ed immagini riciclate, francobolli e dipinti, ma possono anche includere poesie, parole o insieme di immagini e parole, a volte anche musica. Se le origini della Mail Art possono essere rintracciate nei primi esperimenti del futurismo con i collagi postali di Ivo Pannaggi (1920) o con la creazione di francobolli di Dadaisti come Marcel Duchamp è altresì vero che la costituzione di un vero e proprio network di artisti postali risale agli anni ’50 e ’60, quando dal movimento Fluxus si sviluppò in tutto il mondo, con migliaia di partecipanti provenienti da oltre 50 nazioni. Negli anni ’70 la pratica dell’arte postale aumentò considerevolmente diventando un canale di espressione economico e flessibile particolarmente adatto per culture non riconosciute ed underground. Non a caso vide una grande espansione anche nei Paesi dove la censura era maggiormente impegnata nel bloccare la diffusione di idee alternative, come nei paesi dell’Est Europa o in Sud Africa. La comunità degli artisti postali dà valore alla interconnettività dei partecipanti e promuove un’etica di egualitarismo che spesso aggira i circuiti ufficiali dell’arte fatti di musei, gallerie e fiere.
Laboratori sull’uso della Mail Art come mezzo espressivo-artistico nelle scuole sono sempre più frequenti, dalla scuola primaria in poi. Pochi invece gli “esperimenti” avviati con bambini più piccoli della scuola per l’infanzia. Recentemente presso la scuola dell’infanzia “Salvador Allende” di Collecchio (PR) è stata inaugurata una mostra sull’arte che, sebbene si sia sviluppata entro un più articolato percorso artistico-pedagogico organizzato dai docenti dell’istituto, un grosso e innovativo lavoro ha visto come fulcro la Mail Art. Nello specifico le opere realizzate dai bambini (opere e buste) sono state spedite ad un alto numero di pittori di tutta Italia: più di 100 artisti hanno risposto con passione, vivacità e coinvolgimento con varie opere, alcune delle quali sono qui fotografate. Con questo “strumento” gli alunni hanno potuto vivere e “toccare con mano” sentimenti di amicizia e fratellanza oltre a percepire un vissuto di comunità artistica trasversale. Tra le varie finalità del progetto vi era in particolare la possibilità di vivere un’esperienza di forte creatività individuale e collettiva, di comprendere e recuperare il valore dello scambio epistolare (in un epoca di totale tecnologia), di riscoprire l’attesa come evocazione del desiderio, di cogliere l’emozione di scoprire “il nuovo e sconosciuto” che c’è dall’altra parte. Lo scopo dell’intero percorso sull’arte -della durata di un anno scolastico- ha colto il cruciale e prezioso valore per lo sviluppo evolutivo del bambino che l’arte stessa rappresenta. Scarabocchiare, disegnare e dipingere permettono al bambino di soddisfare il piacere di sperimentare colori, materiali e tecniche diverse. In questo modo l’alunno sviluppa la sua creatività, vivendo “l’esperienza artistica” come spazio di libera espressione individuale al fine di rafforzare il proprio senso di identità.
Il giorno dell’inaugurazione della mostra con la successiva festa dei bambini e genitori della scuola “Salvador Allende” si è respirato un clima di “fertile umanità”, di cordiale comunità, di passione e integrazione sociale. Attraverso l’arte i bambini hanno imparato a comunicare con un linguaggio universale nel quale le differenze sono diventate ricchezze.
L’arte in tutte le sue forme, portata all’interno del gruppo classe, ha facilitato la comunicazione e la condivisione delle esperienze creative e promosso l’integrazione tra bambini di diverse provenienze socio-culturali o socio-familiari. Difatti, mediante l’esperienza artistica, con l’utilizzo di linguaggi non verbali, si valorizzano tutte le esperienze espressive e le diverse specificità culturali. Inoltre il bambino impara a conoscersi, a mostrarsi agli altri con spontaneità e ad accettare le altrui diversità, vivendole come una risorsa e non come un limite. Questo percorso artistico/pedagogico ha quindi anche “regalato” ai bambini un’esperienza cognitiva finalizzata all’integrazione tra i bambini stessi e tra i bambini e gli artisti residenti in tutta Italia.
Il presente percorso didattico sull’arte ha, quindi, assunto una funzione di crescita individuale ed evoluzione sociale per i piccoli cittadini. I bambini dovrebbero avere l’opportunità di fare arte e sviluppare la propria creatività, trovando spazio per esprimere liberamente la propria individualità. Arte e creatività sono concetti che non devono essere ristretti al “diventare un artista”, ma piuttosto devono agevolare l’individuo nella “creazione”, nel senso più ampio del termine, della capacità di risolvere problemi in maniera sempre diversa e innovativa, contribuendo così a plasmare una società ed un genere umano sempre migliori. Per questo è fondamentale lasciare che i bambini esplorino il proprio talento artistico e creativo e sarebbe auspicabile che i programmi scolastici riservassero un ruolo significativo all’insegnamento e alla pratica delle discipline artistiche.
Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere il piacere di capire la voglia di comunicare. Bruno Munari.