Vi è una scadenza che, da decenni, scorre nel calendario sempre verso date antecedenti.
Mercoledì primo agosto abbiamo già consumato tutte le risorse naturali a disposizione per l’anno 2018. E’ il cosiddetto Overshoot Day, il giorno del sorpasso, che dagli anni ’70 in poi continua a cadere con anticipo sempre maggiore. Nell’arco di circa 40 anni siamo passati dal 29 dicembre al primo agosto: nel 2000 l’Overshoot Day era arrivato a fine settembre, nel 2016 l’8 agosto e lo scorso anno il 2.
La stima del consumo delle risorse, elaborata dalla Ong Global Footprint Network, mostra quanto il pianeta sia diventato vorace. I parametri di riferimento sono il consumo di frutta, verdura, carne, pesce, acqua e legno: se il pianeta riuscisse a spostare in avanti ogni anno di 4 giorni e mezzo questa data, si tornerebbe in pari entro il 2050.
E’ il giorno del sorpasso. Ogni anno diventiamo sempre più voraci, per soddisfare le nostre esigenze, dice il Wwf, e avremmo bisogno di quasi due Terre.
Ma anche il caso-Italia la dice lunga: per soddisfare il fabbisogno degli italiani servirebbero 4,3 Italie. Non siamo quindi tanto “modesti” come pensiamo. Si conferma pertanto la patologia degli abitanti del mondo opulento: la voracità.
Voracità su ogni piano (consumismo, alimentazione, consumo di suolo, spreco di acqua ecc.): in questo caso proiettata a livello planetario. Gli allarmi si ripetono ma invano.
La maggioranza dell’opinione pubblica segue i “pifferai magici” di turno e rinvia i problemi veri, ignorandone le cause.
Occorre guardare al di là del proprio naso, delle propria ottica soggettiva egocentrata: Per osservare il disastro cui va incontro la Terra, per vedere l’ingiustizia e la fame diffusi in vaste aree del mondo, per acquisire compassione verso tutti gli esseri viventi.
Ritroveremmo anzitutto il senso della misura, potremmo ravvederci rispetto alle esagerate condizioni di vita di troppi Paesi e agli stili di vita dannosi perfino a noi stessi. Torniamo alla realtà prima che sia troppo tardi !
Luciano Mazzoni Benoni