Riceviamo e pubblichiamo
Dai Salesiani di Damasco ci giunge questo messaggio: [26/2, 11:32]
Cari amici,
vi scrivo in questi giorni in cui la capitale della Siria vive momenti difficili. È sempre stato così, in questi sette anni di guerra in Siria, ma in questi giorni si soffre ancora di più. Vengono lanciati tanti missili e colpi di mortaio sulla capitale dal Ghouta, zona della periferia di Damasco piena di Jihadisti dell’Isis e tanti altri gruppi islamici fondamentalisti che cercano di fare della Siria il loro califfato. Tanti missili stanno causando tanti morti civili e bambini, tante scuole hanno chiuso le porte. É stato ordinato il coprifuoco in tutta Damasco. Tanta è la paura dalla gente e dei bambini. Anche noi dell’oratorio salesiano abbiamo sospeso tutte le attività. I ragazzi solitamente arrivano con i pullman all’oratorio, per cui può essere pericoloso fargli attraversare la città. Abbiamo detto a tutti loro di stare in casa fino ad un miglioramento della situazione. Che al momento non arriva. Spero la mia voce possa giungere a tutti voi, voglio rompere il silenzio assoluto che avvolge la tragedia che sta vivendo il popolo siriano, per non parlare della manipolazione dell’informazione da parte di tanti mass media in occidente. Mi affido tutti voi, amici. In questo tempo di Quaresima, tempo di preghiera e ritorno a Dio Padre. Che il sole della risurrezione tocchi i cuori dei potenti e torni la pace in questa terra martoriata. Noi continuiamo a sostenere le famiglie in difficoltà.
Con affetto,
Don Mounir Hanachi
Direttore dei salesiani Don Bosco Damasco – Siria.
Facciamo girare questo appello sapendo di raggiungere tanti! La preghiera, la offerta di atti di amore e sacrificio, soprattutto in quaresima, il rosario in particolare, pregato anche “insieme” sono l’arma che il Signore e la sua e nostra Madre tanto ci raccomandano: allora uniamoci perché oggi più che mai la Chiesa è chiamata a soccorrere il dolore del mondo!
Riflessione…
E’ ORA DI ROMPERE IL SILENZIO. E’ ORA DI DIRE BASTA!
E’ ora di dire basta a questa assurda guerra, che da quasi sette anni opprime e martiria il popolo siriano.
Ma chi sono questi jihadisti dell’Isis che cercano di fare della Siria il loro califfato? Chi li finanzia? Chi manda continuamente armi e da dove?
Sono domande che ognuno di noi dovrebbe porsi. Forse conosciamo anche già le risposte, ma facciamo finta di niente, tanto la Siria è lontana!
Non ci rendiamo conto, che in questo paese con una storia millenaria, culla del cristianesimo, ricco di archeologia, esempio di grande convivenza tra le varie confessioni religiose (prima della guerra) molto è stato distrutto, niente più tornerà come prima. Molti giovani, bambini, donne sono stati ammazzati per che cosa, e per chi. Questa nazione è sotto assedio da troppo tempo e sta pagando un tributo troppo alto; conoscendo e frequentando personalmente questo paese ,non posso fare a meno di pormi la domanda : ma cosa ha fatto questo popolo per meritare tutto ciò?
Queste mie parole non vogliono entrare in discorsi di geopolitica che spettano, casomai ad altri, anche se molto ci sarebbe da dire, ma mi sta molto a cuore la situazione della popolazione civile.
Ho notizie dalle parrocchie nelle grandi città di situazioni disperate, ho notizie da alcuni ospedali di tragiche condizioni dove manca tutto, dal semplice cotone idrofilo e disinfettante alle minime apparecchiature strumentali.
E come se non bastasse: ABUSI SESSUALI IN CAMBIO DI AIUTI E CIBO.
Migliaia di donne siriane sono state sottoposte a questi ricatti da operatori di agenzie ONU e ONG, tenendole in ostaggio sino a quando non si fossero concesse, Pratiche diffuse, tanto che le donne oggi si rifiutano di recarsi presso i centri di distribuzione per il terrore di subire abusi sessuali.
E’ veramente ora di dire BASTA!
Faccio appello al nostro governo affinché si faccia portavoce a livello Europeo di trovare soluzioni per fermare questi scempi.
Gabriella Biacchi