Anche la stampa italiana scrive, di tanto in tanto, sulla Siria: ma riferisce generalmente la voce dei potenti.
Quanto e quando dà spazio alla voce dei popoli?
“Ai tavoli delle trattative siedono solo coloro che hanno interessi economici e politici sulla Siria. A noi, vere vittime della guerra e veri amanti della Siria, l’unico diritto che è lasciato è quello di scegliere come morire in silenzio. Ma noi, nel rumore assordante delle armi, rivendichiamo il diritto a far sentire la nostra voce…”. Questo l’appello che Hsyan Abd El Rahim, insegnante di scuola elementare originario della zona di Homs, in Siria, rivolge alla comunità internazionale a nome di tanti altri che, come lui, sono stati costretti a fuggire dalla propria patria trovando asilo nel confinante Libano.
Oggi El Rahim si trova alla Camera dei Deputati italiana, per rivolgere una “Proposta di Pace per la Siria” ai rappresentanti del Parlamento e alle Associazioni. Il documento è stato elaborato in collaborazione con i volontari di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, che dal 2013 opera in alcuni campi profughi del Libano. La sua voce è un simbolo, perché rappresenta quella delle vittime di questa assurda guerra.